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SOCIALE
(Antonio Bria)

Ci occuperemo qui di sociale inteso come elemento di sviluppo e coesione della Comunità. Tratteremo temi quali la Responsabilità Sociale (dell’Impresa, della Collettività), l’Innovazione Sociale, la Costruzione di Reti Sociali, Progetti di Comunità Accogliente e Comunità Educativa. Ci guiderà quindi lo spirito della soluzione dei problemi, il pragmatismo, e non quello della lamentazione fine a sé stessa. Chiederemo a tutti di collaborare, e quelli che lo vorranno fare, saranno bene accolti.
Come votano i Villapianesi
Viaggio ad Auschwitz - Antonio Bria
27 gennaio 2024 - Giornata della Memoria
La Giornata della Memoria celebra la liberazione del Campo di Sterminio di Auschwitz-Birkenau da parte dell'Armata Rossa, avvenuta appunto il 27 gennaio 1945. Ricordare l'Olocausto è un impegno morale imprescindibile. Qui pubblichiamo un filmato ricavato dalle fotografie fatte dal nostro Antonio Bria durante il suo Viaggio ad Auschwitz-Birkenau a Pasqua del 2009. Il brano musicale è Long life to you my firend dei Bliss, gruppo musicale britannico (anni 80-90).
Si può progettare la solidarietà.

Nell’ultimo incontro-convegno di Villapiana Borgo Attivo Ets, nell’ambito del Progetto Villapiana 23: Bellezza e Solidarietà (Palazzo Musmanno, 15 ottobre 2023) i relatori ed il pubblico sono stati sollecitati sulla tematica della solidarietà come caratteristica del genere umano, anche in termini di auto conservazione e difesa dei beni comuni. Di particolare interesse è risultato l’intervento di Gianni Mazzei incentrato sulla solidarietà del mondo contadino, a partire dalla gestione del lievito nell’attività di panificazione familiare e di vicinato. Proprio sulla solidarietà di vicinato mi sono soffermato per ipotizzare una risposta alla domanda: Si può progettare la solidarietà?

In altri termini, si può recuperare quello che una volta era pura e semplice cultura popolare agita in termini pratici. La gestione del lievito per la panificazione è l’esempio per eccellenza, ma anche le giornate di lavoro scambiate in campagna, l’uccisione del maiale, la conserva dei pomodori ed altri ancora. Non solo: quanto abbiamo perso di quello che i moderni pedagogisti chiamano “comunità educante”? Chi ha la mia età ricorda certamente il grado di “controllo” che la comunità dedicava ai bambini ed ai ragazzi. Ovviamente non era solo controllo, ma anche riferimento e guida che andava oltre la cerchia familiare: amici, negozianti, gestori di bar e tabaccherie, barbieri e botteghe artigiane. Il vicinato come gestione comune della spesa domestica e cura e alle persone in difficoltà (non solo anziani).
La signora Maria sapeva fare le iniezioni, il signor Giuseppe sapeva ammazzare il maiale, eccetera. Tutto gestito con una Banca del Tempo ante litteram e secondo il principio del dono.
Come si fa a recuperare tutto ciò, riscrivendolo alle condizioni dei tempi odierni, ed in maniera innovativa? E soprattutto come si può ideare, progettare e realizzare la solidarietà in un piccolo contesto territoriale come il nostro?
Innanzitutto è bene essere consapevoli che non tutto è andato perso, e che da alcune pratiche ancora in vita e dalle aggregazioni giovanili bisognerebbe ri-partire.
Ho illustrato alcuni esempi di come si può progettare in termini urbanistici una società solidale: la città di Berlino (mobilità sostenibile), il movimento cooperativo di Bologna (Housing sociale), la città di Bologna in collaborazione con le reti sociali cittadine e con finanziamenti dell’Unione Europea (Housing, formazione, integrazione, inserimento lavorativo). Chi ha voglia di approfondire queste modalità può farsi un “giro” ai seguenti link:
- per le buone pratiche sociali di cittadinanza attiva:
https://buonepratichesociali.cittadinanzattiva-er.it/
- per l’esperienza nata e consolidata dei “patti di collaborazione” nei Quartieri di Bologna:
http://partecipa.comune.bologna.it/beni-comuni

Su questi temi l’Associazione tornerà periodicamente anche programmando degli incontri con l’intento di generare interesse e condivisione. Qualora si creino le condizioni di poter raccogliere risorse attorno a tematiche di cittadinanza attiva nel nostro borgo, in particolar modo risorse umane volontarie, l’Associazione potrà fornire un valido supporto progettuale e organizzativo.

Proposta.
Costruire a partire dalla Pagina Sociale di VBA-News un catalogo di iniziative di cittadini singoli e/o associati, per una gestione condivisa di problematiche del territorio, con focus sul Centro Storico, ma aperto a tutta la città, attraverso la collaborazione dei cittadini villapianesi.
9 novembre 2023
Antonio Bria, coordinatore VBA-News
Video Mostra Faces & Places
Faces & Places
Libretto Mostra Volti e Luoghi
Volti e Luoghi di Antonio Bria - mostra fotografica
Ci vuole un talento speciale per sapere cogliere l’attimo e decidere di fissarlo attraverso la macchina fotografica. E Antonio Bria lo possiede. Ce ne accorgiamo subito mentre guardiamo le belle foto esposte nella saletta dell’associazione Villapiana Borgo Attivo: un militare che inciampa durante il compassato cambio della guardia, un gruppo che forma una composizione armonica, ma con sguardi che divergono gli uni dagli altri, un autobus che sfreccia verso la prossima fermata e una donna che sembra rincorrerlo… in direzione contraria. Tanti momenti che solo l’occhio attento del fotografo riesce a cogliere nei volti e nei luoghi.  Si comincia da San Vito, da una delle arcate del vecchio acquedotto, sorta di magica porta che permette di entrare nel viaggio di Antonio, colorato da una luce a volte di tramonto, a volte di giorno pieno. Colpiscono i pochi scatti in bianco e nero: tre donne di diversa etnia in un centro giovanile, una folla che corre, l’installazione - percorso del museo ebraico di Berlino. Antonio è stato un grande viaggiatore e l’insieme di “ricordi “ qui presentato è una parte minima del materiale accumulato in tanti viaggi solitari, lui e la macchina fotografica, sempre verso est, alla ricerca del nuovo, del diverso, forse anche del mitico.
 
La mostra sarà visibile fino al 19 marzo, dalle 17,00 alle 18,30.
Maria Grazia Scarnecchia

Domenica 19 marzo 2023 con una breve cerimonia di saluto, è stata chiusa la mostra fotografica di Antonio Bria. Anche in questa occasione, in clima di festa, sono stati presenti numerosi visitatori. Date le molte richieste Antonio Bria esporrà  prossimamente nuove foto dei suoi viaggi, inserendosi nel calendario delle mostre previsto per l’anno in corso. MGS
Galleria Fotografica - Mostra Volti e Luoghi
Enzo Favale, Una Storia da dimenticare.
 

Quando un’opera letteraria lascia il cassetto del suo autore (del suo genitore), va nel mondo ed in maniera autonoma – aldilà delle intenzioni di chi l’ha generata – acquisisce nuove interpretazioni, e addirittura ne genera alcune alle quali l’autore non aveva neanche minimamente pensato. Credo che Una storia da dimenticare di Enzo Favale generi innanzi tutto forti emozioni, per uomini e donne legate fortemente alla terra ed alla terra delle origini, una terra che è madre.
 
Una terra dove si ha un inizio, un matrimonio e dei figli che preludono ad un futuro di prosperità; ma tutto entra in crisi, ed il Paradiso in terra diventa un incubo, e l’incubo diventa realtà.

 
Una realtà che Enzo Favale alimenta con la ricerca storica e la narrazione della tradizione, della tradizione familiare. C’è un nuovo Stato che si impone (o cerca di imporsi) e un vecchio Stato che si dissolve, forse perché in dissoluzione prima dell’arrivo dei rivoluzionari (garibaldini) e dei restauratori (i piemontesi). L’iscrizione al nuovo ordine non convince Domenico – il personaggio principale – ormai ex cacciatore di Calabria dell’esercito borbonico, ma il buon retiro gli viene terremotato dal rapimento dei figli più piccoli, il giorno di festa, il giorno della fiera di San Vito; chi ha rapito i piccoli e perché?
 
Si intrecciano qui miti oscuri e leggende, e storia: fatti e misfatti di eserciti occupanti. Il mito del rapimento dei piccoli è uno dei più inquietanti, anche ai giorni nostri. C’è il romanzo di formazione, dei due fratelli che partono per un viaggio che è appunto di formazione, fatto di incontri di cruda realtà e assieme favolistici. E c’è la guerra, con la sua brutalità, così come viene descritta in una delle pagine finali del romanzo:
 
“Sapete anche cos’è successo a quei poveracci che sono finiti sottoterra. La terra è fresca e sembra che siano stati seppelliti da poco”, continuò Pietro che non si rassegnava a quell’ostinato mutismo. […] “Sono stati quei maledetti piemontesi, vero?” […] “Ti sbagli … è stata gente di questa terra”, Leonardo anticipò Antonio bramoso di rispondere, “ma in fondo che importanza ha se sono stati soldati o i banditi? Che differenza c’è nella mano di chi li ha uccisi? Sono morti e nessuno li potrà riportare in vita. Erano una famiglia. Una famiglia come la nostra. Un padre e una madre scannati davanti agli occhi della propria figlia. Tutte vittime della guerra, dell’incomprensione e dell’odio. Cosa cambia se l’ordine di ammazzare è partito da un ufficiale piemontese o dal capo dei briganti? Si tratta pur sempre di uomini. Uomini senza pietà, senza giustizia.”
 
Finale, quindi, attualissimo ma anche melanconico; non è infatti un lieto fine, anche se di riconciliazione. Consiglio la lettura, ad un pubblico attento a tematiche storico-sociali. A persone alle quali piace perdersi nelle trame della narrazione, un po’ come i due fratelli nei boschi del Pollino.
 
Antonio Bria
Volti e Luoghi di Antonio Bria - mostra fotografica
Qualche breve riflessione.
L’autore, nell’apparato critico ed esplicativo, piega sapientemente il senso della mostra ad una lettura interpretativa storico-politico-culturale, in una dimensione di riscatto e speranza.
Il mio percorso, nel visitare la mostra, ha come “incipit” “canale scurusu” di Villapiana, con sopra la didascalia dell’est, oriente, nascita del sole. Termina con la grande estensione euroasiatica, la via della seta, ecc.
Vista così, la mostra ha una sua voluta ambivalenza e contraddizione, in termini, che non si escludono, ma sono generativi e compositivi di realtà pregnante.
Villapiana, piccolo borgo, la singolarità più piccola della comunità mondiale e l’ultima foto, una sterminata realtà di stratificazione storica, razziale, economica, in fermento continuo. È, per usare la terminologia cara all’antropologo Vito Teti: restanza e erranza, che non si escludono, ma ci fanno cittadini del mondo se siamo dinamici e duttili mentalmente.
Poi “canale scurusu” e, nello stesso tempo, quella oscurità richiama, in contrasto dialettico, il sorgere del sole; il canale che può affossare richiama il ponte sovrastante, elemento di collegamento e transito.
Questo aspetto di luce poi trova altro richiamo nel riferimento al “Il nome della rosa” di Umberto Eco, nella frase presa da san Paolo: ”ora vediamo in enigma, ecc.”
I richiami letterari fanno vedere l’oscurità densa della storia: dal nazismo a tutti i regimi dittatoriali (l’Argentina con i tanti dispersi del regime).
A dare senso, come qualcosa di sovrumano nel male è il richiamo a Melville e quella balena bianca (il bianco a volte è purezza, qui è morte, quasi ad indicare le malefatte della razza europea ”terribile uniformità bianca” direbbe svevo in “ una vita”) che porta distruzione e morte.
La speranza viene da antiche radici: il borgo e il senso dell’appartenenza (san vito), l’amore e il senso della famiglia (le madri della Plaza de Mayo) l’aspetto multietnico (Samarcanda, ecc).
E dalla letteratura, cultura, intesa come spiegazione, elemento di riflessione su ciò che avviene per correggere errori e assurdità.
Così allora, i luoghi non sono statici, gli “ io” non sono granitici, ma sono suscettibili di apertura e dialogo. E i volti siamo noi stessi riflessi, con disponibilità e fattiva comprensione, verso chi ha bisogno.
Gianni Mazzei
Punto d’incontro villapiana
Per la cura della Comunità
www.villapiana.tv


Cos’è www.villapiana.tv?
E' la Cornice di un quadro da comporre. E' una Rivista che diventa Libro, che contiene tutto ciò che di positivo accade a Villapiana. E' un Ipertesto dinamico, testo che si ampia in tutte le direzioni (tematiche), che utilizza tutti gli strumenti a disposizione, compresi quelli tecnologici e del social-media (Realtà aumentata), e che è aperto alla collaborazione di ognuno (Libro aumentato). Può - con un certo grado di ambizione - diventare l'Enciclopedia dei villapianesi (o Wikipedia Villapiana).
Ma può essere anche un Luogo fisico, Punto di Incontro Villapiana della Cultura consolidata e di sviluppo, in una transizione positiva.
Proposta – mission: punto d’incontro villapiana
Il progetto ha l’obiettivo di mettere in relazione di scambio le diverse realtà presenti sul territorio, agendo sulla promozione culturale in maniera strutturata ed attraverso l’utilizzo di un luogo (o più luoghi) dove lo scambio e la crescita possano essere agite in maniera positiva.
Per fare Cosa:


Due Fotografie commentate da ab
Immagini dal web
Associazione Villapiana Borgo Attivo
via Umberto I - 87076 Villapiana (CS)
vibattivo@gmail.com
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