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Sociale

Costruire Comunità, Promuovere Responsabilità e Innovazione - Un Viaggio verso una Comunità Accogliente e Educativa, Guidato dalla Soluzione dei Problemi e dalla Collaborazione Attiva.

Premessa

In questo spazio, ci dedicheremo all'analisi approfondita del concetto di sociale, interpretato come elemento cruciale per lo sviluppo e la coesione della comunità. Esploreremo una vasta gamma di tematiche, abbracciando concetti chiave come la Responsabilità Sociale (sia dell'Impresa che della Collettività), l'Innovazione Sociale, la Costruzione di Reti Sociali, e i Progetti focalizzati su una Comunità Accogliente e Educativa.

Il nostro approccio sarà guidato dallo spirito risolutivo, caratterizzato dal pragmatismo e dalla volontà di affrontare i problemi concretamente, evitando la mera lamentazione fine a sé stessa. Invitiamo tutti a partecipare attivamente, chiedendo la collaborazione di ogni singolo individuo. Saranno particolarmente graditi coloro che desiderano condividere le proprie idee e contribuire alla costruzione di soluzioni concrete per migliorare la qualità della vita nella nostra comunità.

News e Articoli

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Come Votano i Villapianesi

di Antonio Bria

Questo studio, disponibile in Pdf nell'articolo completo al link qui sotto, narra gli eventi elettorali di Villapiana, basandosi su dati certificati dal sito Eligendo del Ministero degli Interni e su esperienze dirette e indirette dell'autore. Nel 1946, alle elezioni per l'Assemblea Costituente, i Villapianesi parteciparono in massa: su 1.333 aventi diritto, votarono 1.219 persone (91,45%). La Democrazia Cristiana ottenne un risultato schiacciante, raccogliendo l'88,10% dei voti. Questa alta partecipazione si mantenne costante durante tutto il periodo della Prima Repubblica.

Con l'inizio della Seconda Repubblica negli anni '90, si osserva un allontanamento dal voto, sia a livello nazionale che locale. Le elezioni del 1994 e del 1996 segnano un cambiamento nello scenario politico e un aumento dell'astensione. Due sono le principali culture politiche che hanno dominato Villapiana nel dopoguerra: quella cattolica, rappresentata dalla Democrazia Cristiana, e quella operaia, con una forte presenza del Partito Socialista Italiano e del Partito Comunista Italiano. Negli anni più recenti, l'egemonia della DC si è spostata verso il Centro-Destra, mentre il Centro-Sinistra ha ereditato le tradizioni della sinistra cattolico-sociale.


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27 gennaio 2024 - Giornata della Memoria

La Giornata della Memoria celebra la liberazione del Campo di Sterminio di Auschwitz-Birkenau da parte dell'Armata Rossa, avvenuta appunto il 27 gennaio 1945. Ricordare l'Olocausto è un impegno morale imprescindibile. Qui pubblichiamo un filmato ricavato dalle fotografie fatte dal nostro Antonio Bria durante il suo Viaggio ad Auschwitz-Birkenau a Pasqua del 2009. Il brano musicale è Long life to you my firend dei Bliss, gruppo musicale britannico (anni 80-90).

Si può progettare la solidarietà

Nell’ultimo incontro-convegno di Villapiana Borgo Attivo Ets, nell’ambito del Progetto Villapiana 23: Bellezza e Solidarietà (Palazzo Musmanno, 15 ottobre 2023) i relatori ed il pubblico sono stati sollecitati sulla tematica della solidarietà come caratteristica del genere umano, anche in termini di auto conservazione e difesa dei beni comuni. Di particolare interesse è risultato l’intervento di Gianni Mazzei incentrato sulla solidarietà del mondo contadino, a partire dalla gestione del lievito nell’attività di panificazione familiare e di vicinato. Proprio sulla solidarietà di vicinato mi sono soffermato per ipotizzare una risposta alla domanda: Si può progettare la solidarietà?

In altri termini, si può recuperare quello che una volta era pura e semplice cultura popolare agita in termini pratici.


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Volti e Luoghi di Antonio Bria

Mostra Fotografica

Ci vuole un talento speciale per sapere cogliere l’attimo e decidere di fissarlo attraverso la macchina fotografica. E Antonio Bria lo possiede. Ce ne accorgiamo subito mentre guardiamo le belle foto esposte nella saletta dell’associazione Villapiana Borgo Attivo: un militare che inciampa durante il compassato cambio della guardia, un gruppo che forma una composizione armonica, ma con sguardi che divergono gli uni dagli altri, un autobus che sfreccia verso la prossima fermata e una donna che sembra rincorrerlo… in direzione contraria. Tanti momenti che solo l’occhio attento del fotografo riesce a cogliere nei volti e nei luoghi.  Si comincia da San Vito, da una delle arcate del vecchio acquedotto, sorta di magica porta che permette di entrare nel viaggio di Antonio, colorato da una luce a volte di tramonto, a volte di giorno pieno. Colpiscono i pochi scatti in bianco e nero: tre donne di diversa etnia in un centro giovanile, una folla che corre, l’installazione - percorso del museo ebraico di Berlino. Antonio è stato un grande viaggiatore e l’insieme di “ricordi “ qui presentato è una parte minima del materiale accumulato in tanti viaggi solitari, lui e la macchina fotografica, sempre verso est, alla ricerca del nuovo, del diverso, forse anche del mitico.

La mostra sarà visibile fino al 19 marzo, dalle 17,00 alle 18,30.

Maria Grazia Scarnecchia


• Domenica 19 marzo 2023 con una breve cerimonia di saluto, è stata chiusa la mostra fotografica di Antonio Bria. Anche in questa occasione, in clima di festa, sono stati presenti numerosi visitatori.

Date le molte richieste Antonio Bria esporrà  prossimamente nuove foto dei suoi viaggi, inserendosi nel calendario delle mostre previsto per l’anno in corso. MGS

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Qualche breve riflessione:

L’autore, nell’apparato critico ed esplicativo, piega sapientemente il senso della mostra ad una lettura interpretativa storico-politico-culturale, in una dimensione di riscatto e speranza. Il mio percorso, nel visitare la mostra, ha come “incipit” “canale scurusu” di Villapiana, con sopra la didascalia dell’est, oriente, nascita del sole. Termina con la grande estensione euroasiatica, la via della seta, ecc. Vista così, la mostra ha una sua voluta ambivalenza e contraddizione, in termini, che non si escludono, ma sono generativi e compositivi di realtà pregnante. Villapiana, piccolo borgo, la singolarità più piccola della comunità mondiale e l’ultima foto, una sterminata realtà di stratificazione storica, razziale, economica, in fermento continuo, e per usare la terminologia cara all’antropologo Vito Teti: restanza e erranza, che non si escludono, ma ci fanno cittadini del mondo se siamo dinamici e duttili mentalmente.

Villapiana, piccolo borgo, la singolarità più piccola della comunità mondiale e l’ultima foto, una sterminata realtà di stratificazione storica, razziale, economica, in fermento continuo, e per usare la terminologia cara all’antropologo Vito Teti: restanza e erranza, che non si escludono, ma ci fanno cittadini del mondo se siamo dinamici e duttili mentalmente. Poi “canale scurusu” e, nello stesso tempo, quella oscurità richiama, in contrasto dialettico, il sorgere del sole; il canale che può affossare richiama il ponte sovrastante, elemento di collegamento e transito. Questo aspetto di luce poi trova altro richiamo nel riferimento al “Il nome della rosa” di Umberto Eco, nella frase presa da san Paolo: ”ora vediamo in enigma, ecc.” I richiami letterari fanno vedere l’oscurità densa della storia: dal nazismo a tutti i regimi dittatoriali (l’Argentina con i tanti dispersi del regime).

A dare senso, come qualcosa di sovrumano nel male è il richiamo a Melville e quella balena bianca (il bianco a volte è purezza, qui è morte, quasi ad indicare le malefatte della razza europea ”terribile uniformità bianca” direbbe svevo in “ una vita”) che porta distruzione e morte. La speranza viene da antiche radici: il borgo e il senso dell’appartenenza (san vito), l’amore e il senso della famiglia (le madri della Plaza de Mayo) l’aspetto multietnico (Samarcanda, ecc). E dalla letteratura, cultura, intesa come spiegazione, elemento di riflessione su ciò che avviene per correggere errori e assurdità. Così allora, i luoghi non sono statici, gli “ io” non sono granitici, ma sono suscettibili di apertura e dialogo. E i volti siamo noi stessi riflessi, con disponibilità e fattiva comprensione, verso chi ha bisogno.

Gianni Mazzei

Galleria Fotografica

Lasciatevi trasportare dalla nostra Galleria Fotografica di "Volti e Luoghi", ogni immagine cattura l'essenza dei momenti condivisi durante l'evento, offrendovi un'esperienza visiva coinvolgente. Da volti espressivi a ambientazioni suggestive, esplorate la ricchezza visiva di questa straordinaria esposizione. Per immergervi nelle emozioni condivise durante la mostra, cliccate sul link sottostante.


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Libretto Mostra Volti e Luoghi

L'autore, attraverso commenti e didascalie, offre uno sguardo personale e riflessivo su luoghi e eventi, da Auschwitz alla Berlino post-muro. La sequenza di immagini si trasforma in una narrazione visiva che va oltre la pura documentazione, portando gli spettatori a riflettere sulle emozioni evocate da ogni scatto.


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Faces & Places

Uno Slide Show esclusivo della mostra fotografica “Volti e Luoghi”. Un percorso visivo unico rompe gli schemi temporali e spaziali, guidandovi attraverso un'esperienza emozionale senza confini. Ogni immagine è un capitolo in questa narrativa visiva che spazia da terre vicine a luoghi carichi di storia e significato. Potete accedere e scaricare la versione PDF cliccando sul link sottostante:


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Enzo Favale, Una Storia da dimenticare

Quando un’opera letteraria lascia il cassetto del suo autore (del suo genitore), va nel mondo ed in maniera autonoma – aldilà delle intenzioni di chi l’ha generata – acquisisce nuove interpretazioni, e addirittura ne genera alcune alle quali l’autore non aveva neanche minimamente pensato. Credo che Una storia da dimenticare di Enzo Favale generi innanzi tutto forti emozioni, per uomini e donne legate fortemente alla terra ed alla terra delle origini, una terra che è madre.

Una terra dove si ha un inizio, un matrimonio e dei figli che preludono ad un futuro di prosperità; ma tutto entra in crisi, ed il Paradiso in terra diventa un incubo, e l’incubo diventa realtà.

Una realtà che Enzo Favale alimenta con la ricerca storica e la narrazione della tradizione, della tradizione familiare. C’è un nuovo Stato che si impone (o cerca di imporsi) e un vecchio Stato che si dissolve, forse perché in dissoluzione prima dell’arrivo dei rivoluzionari (garibaldini) e dei restauratori (i piemontesi).

L’iscrizione al nuovo ordine non convince Domenico – il personaggio principale – ormai ex cacciatore di Calabria dell’esercito borbonico, ma il buon retiro gli viene terremotato dal rapimento dei figli più piccoli, il giorno di festa, il giorno della fiera di San Vito; chi ha rapito i piccoli e perché? Si intrecciano qui miti oscuri e leggende, e storia: fatti e misfatti di eserciti occupanti. Il mito del rapimento dei piccoli è uno dei più inquietanti, anche ai giorni nostri. C’è il romanzo di formazione, dei due fratelli che partono per un viaggio che è appunto di formazione, fatto di incontri di cruda realtà e assieme favolistici. E c’è la guerra, con la sua brutalità, così come viene descritta in una delle pagine finali del romanzo:

 “Sapete anche cos’è successo a quei poveracci che sono finiti sottoterra. La terra è fresca e sembra che siano stati seppelliti da poco”, continuò Pietro che non si rassegnava a quell’ostinato mutismo. […] “Sono stati quei maledetti piemontesi, vero?” […] “Ti sbagli … è stata gente di questa terra”, Leonardo anticipò Antonio bramoso di rispondere, “ma in fondo che importanza ha se sono stati soldati o i banditi? Che differenza c’è nella mano di chi li ha uccisi? Sono morti e nessuno li potrà riportare in vita. Erano una famiglia. Una famiglia come la nostra. Un padre e una madre scannati davanti agli occhi della propria figlia. Tutte vittime della guerra, dell’incomprensione e dell’odio. Cosa cambia se l’ordine di ammazzare è partito da un ufficiale piemontese o dal capo dei briganti? Si tratta pur sempre di uomini. Uomini senza pietà, senza giustizia.”

Finale, quindi, attualissimo ma anche melanconico; non è infatti un lieto fine, anche se di riconciliazione. Consiglio la lettura, ad un pubblico attento a tematiche storico-sociali. A persone alle quali piace perdersi nelle trame della narrazione, un po’ come i due fratelli nei boschi del Pollino.

Antonio Bria

Www.villapiana.tv, punto d’incontro per la cura della Comunità

Cos’è www.villapiana.tv?

E' la Cornice di un quadro da comporre. E' una Rivista che diventa Libro, che contiene tutto ciò che di positivo accade a Villapiana. E' un Ipertesto dinamico, testo che si ampia in tutte le direzioni (tematiche), che utilizza tutti gli strumenti a disposizione, compresi quelli tecnologici e del social-media (Realtà aumentata), e che è aperto alla collaborazione di ognuno (Libro aumentato). Può - con un certo grado di ambizione - diventare l'Enciclopedia dei villapianesi (o Wikipedia Villapiana).

Ma può essere anche un Luogo fisico, Punto di Incontro Villapiana della Cultura consolidata e di sviluppo, in una transizione positiva.

Proposta – mission: punto d’incontro villapiana

Il progetto ha l’obiettivo di mettere in relazione di scambio le diverse realtà presenti sul territorio, agendo sulla promozione culturale in maniera strutturata ed attraverso l’utilizzo di un luogo (o più luoghi) dove lo scambio e la crescita possano essere agite in maniera positiva.

Per fare Cosa:

punto-incontro-villapiana

Due Fotografie commentate da ab

In queste due immagini commentate, Antonio Bria ci offre uno sguardo penetrante su momenti significativi catturati dalla sua lente. La prima immagine, il "ciabatta-selfie" tratta dal web, cattura la spensieratezza dell'infanzia e il diritto dei bambini al gioco. Tuttavia, dietro la gioia apparente si cela la dura realtà di molti bambini che ancora soffrono di malattie, malnutrizione e fame.

La seconda fotografia, proveniente da Iperbole, Comune di Bologna, ci presenta il "crescentone" di Piazza Maggiore. Oltre alla storia dei danni durante la liberazione, il Crescentone è un luogo speciale per i bolognesi: punto d'incontro, palcoscenico spontaneo, e ora, grazie all'intervento del Disability Manager Egidio Sosio, accessibile a tutti. Questo cambiamento rappresenta più di un'aggiunta fisica; è simbolico, un passo verso un'ampia inclusione sociale.

Un piccolo gesto che permette a tutti di godere appieno della bellezza di Piazza Maggiore, dimostrando che anche le piccole trasformazioni possono avere un impatto enorme sulla vita di molte persone.


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Immagini dal web

Attraverso una sequenza di immagini incisive e cariche di significato, Antonio Bria ci offre una prospettiva unica sulla storia e l'umanità. Da uno scatto simbolico della caduta del Muro di Berlino, con la domanda "Ab wann?" e la risposta immediata "Ab sofort!" (Da quando? Da subito!), siamo condotti alla marcia dei diritti civili del 2015, ricordata da Barack Obama a Selma, Alabama.

Le immagini poi si spostano sulla bambina afghana Sharbat Gula, simbolo di una realtà in cambiamento e, successivamente, ci immergono nella vita quotidiana, dalla felicità dei bambini alle finestre all'impegno dei giovani al lavoro in Etiopia. Con tocchi potenti, riviviamo il gesto di protesta ai Giochi Olimpici del Messico nel 1968 e omaggiamo Gino Strada, colui che ha reso tabù la guerra.

Antonio Bria ci guida anche attraverso momenti intimi, come l'affrontare il male da soli durante il lock-down, per poi chiudere con un commovente tributo ai veri bambini di Auschwitz e la citazione di Toro Seduto sull'importanza di sacrificarsi per il bene degli altri.


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Sit in per la Pace

Domenica 27 febbraio 2022 alle 18.00 in Largo Don Saverio Pizzulli a Villapiana Centro si è riunito un gruppo di cittadini villapianesi per solidarizzare con il popolo ucraino, che vive giorni durissimi per via di una guerra di aggressione. Solidarietà e ulteriori iniziative sono state concordate con i rappresentanti delle associazioni presenti.

Un abbraccio alla famiglia ucraina residente nel nostro comune da anni, e presente alla manifestazione: una giovane coppia con la loro figlioletta. Sono intervenuti con messaggi di solidarietà Oreste Bellini, Joseph Guida, Angelo Scardini.

Raccolta per l'Ucraina

Villapiana solidale ha risposto presente. Si è conclusa il 6 marzo - dalle 9 alle 12 - la raccolta beni per l’Ucraina, con un bilancio molto positivo e che ci rende orgogliosi dell’aiuto che abbiamo offerto alle popolazioni colpite da questa guerra. La cittadinanza attiva è stata fondamentale in queste giornate di coinvolgimento emotivo ed aiuto concreto a questi nostri fratelli e sorelle. Dopo il sit-in di domenica 27 febbraio che aveva visto anche la partecipazione di un nucleo familiare ucraino, per testimoniare vicinanza e solidarietà, è subito partita la raccolta di beni alimentari, medicinali, vestiario per il popolo ucraino.

Circa 100 scatoloni sono stati imballati presso un presidio temporaneo nella Piazza Dante di Villapiana Centro e, successivamente, grazie alla disponibilità della Misericordia di Trebisacce e dell’Associazione Santa Maria di Villapiana Lido (Francesca Panio), depositati presso queste sedi prima della partenza per i confini attraverso furgoni e semi articolati. In attesa di ulteriori notizie e di un’eventuale e nuova richiesta di aiuti, ci tenevamo a ringraziare la popolazione Villapianese che ha mostrato una grande partecipazione e la non indifferenza rispetto a questa enorme crisi umanitaria provocata dall’attacco russo.

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